CONVIVENZA DONNE 2022

“Ecco io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)

Prima di tutto, che cos’è la convivenza donne? Ogni anno, il seminario diocesano di Faenza apre le sue porte ad un gruppo di ragazze desiderose di vivere un’esperienza di vita comunitaria all’insegna della condivisione, della scoperta di sé e della propria vocazione. Quest’anno, dall’1 al 7 aprile, questa possibilità è stata offerta anche a noi: un gruppo di una ventina di ragazze che si sono conosciute e accompagnate nella quotidianità, affrontando il tema proposto dalle nostre guide: la pace.

L’urgenza di questo tema è sotto gli occhi di tutti: la pace deve essere la nostra priorità e dobbiamo sentirci personalmente coinvolti nel compito di esserne costruttori.

Nel riconoscere la nostra responsabilità e per andare a fondo è necessario fare un passo indietro e partire da un’altro punto di vista: il conflitto. Alcuni conflitti sono più evidenti di altri, ma ognuno di noi, ogni giorno, ne affronta di piccoli e di grandi, con le altre persone o dentro di sé. Così abbiamo iniziato scoprendo i conflitti: i nostri, quelli del mondo, da cosa nascono e a cosa ci portano, in un viaggio costruttivo attraverso il dialogo con gli altri e con Dio.

In questo viaggio siamo state accompagnate da tanti testimoni: alcuni che hanno affrontato il conflitto con azioni concrete, forzati dal periodo storico in cui si trovavano; altri che, per la professione che svolgono, quotidianamente tentano di aiutare il prossimo ad attraversare i suoi conflitti e a trovare un po’ di pace. Ma soprattutto, siamo state testimoni l’una per l’altra ognuna con le proprie sfide, mostrando, a volte con fatica, le nostre fragilità e accogliendo quelle delle nostre compagne in un rapporto di reciproco ascolto.

Non sono certo mancati momenti dedicati alla preghiera: infatti, pur riconoscendo la nostra responsabilità come costruttori di pace, abbiamo riconosciuto anche il nostro limite umano. Da soli non possiamo risolvere i conflitti nostri e del mondo, dobbiamo sapere di essere piccoli e affidarci ad un Altro che saprà avere cura di noi e del nostro prossimo. Ed è proprio in questa ottica che abbiamo cercato di vivere la preghiera: un’occasione di dialogo con un Dio che ci ama, ci ascolta e, se anche noi siamo disposti ad ascoltarlo, ci parla.

Ed è così dunque che abbiamo vissuto una settimana assieme a persone molto diverse da noi, per età e scelte di vita, ma con il desiderio comune di incontrare volti nuovi, ascoltare, e approfondire la fede attraverso la condivisione di fatiche e fragilità, che non si sono annullate come per magia, ma che hanno acquisito un senso nuovo.

Ringraziamo per averci guidate in questo percorso Suor Nadia, Alice, Michela e Don Mattia.