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Giuditta in Africa…

Mi chiamo Giuditta, ho 17 anni e da quando sono piccola desideravo andare in Africa. Mai potrò dimenticare i sorrisi, le carezze e la semplicità dei bambini che appena sono arrivata  dopo tante ore di macchina mi hanno accolta e hanno subito ripagato tutte le difficoltà e le fatiche del viaggio. A Charre ho avuto la possibilità di vivere nella totale diversità, in un mondo completamente differente e privo di qualsiasi distrazione. Stare a stretto contatto con la natura riporta l’uomo alla vera essenza del suo essere parte del creato. La comunità di Charre è stata per me simbolo di autenticità, in cui ho potuto apprezzare tutti quei valori che nel nostro paese sono offuscati dal benessere e dal consumismo come ad esempio la purezza dei bambini che si manifesta anche solo dal calore di una risata o dalla premura di una bimba con il fratellino portato sulla schiena. Ora che sono a casa mi rendo conto che in realtà tutto ciò che possiamo avere è poco in confronto a ciò che loro giorno per giorno coltivano nel loro cuore. I momenti che ho passato con le ragazze della mia età sono stati molto belli perché sono riuscite a superare la diversità mostrandosi immediatamente desiderose di vivere un amicizia con me. Il confronto con loro mi ha fatto riflettere molto sulla differenza con le mie amiche rispetto a desideri, passioni o aspirazioni. Mi sono portata a casa il desiderio dei bambini di ricevere un bicchier d’acqua e ogni volta che apro una bottiglia o mi lavo non riesco a non pensare a loro e alla loro acqua che non ha niente a che vedere con la nostra; prelevata tutti i giorni facendo una buca vicino al fiume. Mistura è il bambino di cui mai potrò dimenticare i lineamenti, i grandi occhi neri e quella vocina che tutti i giorni mi chiamava per salutarmi e darmi il buongiorno. È stata la dimostrazione d’affetto più spontanea, inaspettata e tenera che abbia mai avuto. Ringrazio dal profondo del mio cuore tutte le suore che ho incontrato che mi hanno accolta con entusiasmo e mi hanno permesso di vivere questa bellissima esperienza. La loro testimonianza di forza e coraggio nelle avversità e la tenacia con cui sono fedeli alla loro missione hanno forgiato il mio cuore e sono sicura che questo mi aiuterà nelle difficoltà che incontrerò nella vita. E infine cosa dire della mia compagna di viaggio sennonché madrina di battesimo? La sua vicinanza e la libertà che mi ha lasciato nel vivere questa esperienza mi ha dato molta sicurezza e fiducia in me stessa… un solo rammarico, avrei dovuto cominciare prima a fare esperienze di vita con lei… ma c’è ancora tempo!!!!!! Grazie