LA MEDICINA MIRACOLOSA? UN GESTO DI AMORE. Suor Francesca

Il desiderio della consacrazione è rimasto nel mio cuore per diverso tempo.

La famiglia ed il contesto non dava la possibilità di realizzare questa mia scelta di vita fino a quando con molta decisione lasciai la famiglia.

Già da tempo era avvenuto l’incontro con le suore della Sacra Famiglia, un incontro che mi ha aiutata a fare una scelta chiara anche se traumatica per la famiglia di origine.

Il cammino formativo si è concluso con la scuola di infermeria. La cura dei malati è stato il servizio che sempre di più mi ha avvicinata all’amore del Signore.

Mi colpisce Gesù che è amore e da’ tutto il suo amore e la sua vita per il bene nostro.

Il lavoro di infermiera l’ho svolto prima in ospedale, poi in un piccolo ambulatorio in Colombia, a Duitama. Dopo il rientro dalla Colombia, nella cura delle sorelle più “grandi” della nostra famiglia.

Nel servizio a Duitama, ho lasciato un po’ del mio cuore.

Ho realizzato un ambulatorio per i più poveri, ho incontrato tanta gente e la potevo aiutare soprattutto grazie ai farmaci che arrivavano dall’Italia. Le medicine italiane erano “miracolose”.  Ricordo un episodio simpatico: avevo dato ad una signora alcune medicine arrivate dall’Italia e dopo un certo tempo quando la incontrai le chiesi come stava, mi rispose che le medicine le facevano bene ed erano efficaci, la curavano anche solo nel tenerle sul comodino.

Un altro episodio che mi ha toccato il cuore è stato trovare, un mattino vicino al cancello di casa, una bimba neonata con ancora il cordone ombelicale. Immaginate che tuffo al cuore ho avuto. Presi “quel fagottino” e lo portai in casa, dopo avergli dato i primi soccorsi e le prime cure ho chiamato i servizi sociali del posto.

E’ stata una bambina fortunata, ha avuto una famiglia buona, le vogliono molto bene.

Poi ha continuato a venirci a trovare, l’ho vista crescere e continuiamo ad essere una parte della sua famiglia.

Ora Giovanna Teresa è una bella ragazza, fidanzata, felice.

La cura del corpo dei fratelli e delle sorelle l’ho sempre considerato come una preghiera, perché il nostro corpo, è il “tabernacolo” della presenza del Signore in noi.

La presenza del Signore rende sacro il nostro corpo ed ogni cura ed attenzione è per la sacralità della vita delle persone.

Per questo una delle medicine che fa più guarigioni, è un gesto d’amore.