Sulle orme di suor Teresa…

Quella domenica non sapevo se indossare le scarpe da ginnastica per affrontare un cammino a piedi alla volta di Modigliana. Non sapevo cosa aspettarmi dalla proposta di Suor Alessandra e Suor Ornella. Pensavo solo a quanto potesse essere lungo il tragitto, se dovessi percorrere molta
strada in salita o sperare che fosse per lo più in pianura e se ce la facessi a camminare a lungo sotto il sole e con quel caldo. Inoltre non sono mai stata un tipo “sportivo” e, dunque, la domanda più spontanea che è sorta in me è stata: perché mettersi in cammino?
Ho deciso di andare!
Quel pomeriggio non sono mai stata sola: mi sono venuti a prendere i miei amici per, poi, ritrovarci con le suore e gli altri compagni di marcia. Infine, alla sera, siamo stati accolti nel convento di Modigliana dalle suore che ci hanno aspettato lì.
Al termine del nostro cammino mi sono sentita grata per i testimoni di ieri, come Madre Teresa Lega, e di oggi, i miei compagni di cammino sulle orme di Madre Teresa e sui passi della mia quotidianità. Un piede dopo l’altro ho ripensato agli incontri che Dio mi ha permesso e continua a darmi l’occasione di fare, alle persone che hanno reso e rendono la presenza di Gesù viva nella mia esistenza anche quando la distrazione non mi fa comprendere fino in fondo l’amore che mi circonda.
Percorrere le orme di Madre Teresa Lega mi ha dato la possibilità di pensare all’incontro con l’altro come ad una forte spinta a mettermi sempre in gioco, o meglio in cammino, e non rimanere ferma sulle mie posizioni e convinzioni.
Fare un passo dopo l’altro con i testimoni di questo pomeriggio mi ha ribadito che il limite più grande che possiamo porci è rinchiuderci in noi stessi. L’amore per gli altri, per il dono della nostra vita e l’amicizia sono i valori aggiunti per cui vale la pena mettersi in cammino.
Passo dopo passo ho potuto osservare anche la strada e, nel momento in cui ho alzato lo sguardo, mi sono resa conto della bellezza del creato. La fatica della salita e il caldo non sono svaniti, ma ciò che mi ha dato forza è stato guardare i miei testimoni, ciò che mi ha fatto alzare lo sguardo è stato cantare, pregare, parlare e condividere il sentiero con gli altri.
Incontrare, osservare, contemplare, ovvero camminare a piedi con dei testimoni ad accompagnarmi mi fa capire che la meta da raggiungere è sempre un passo più avanti rispetto al traguardo a cui penso di essere arrivata.
Un autore ha scritto che Dio cammina a piedi …ecco perché mettersi in cammino anche senza scarpe da ginnastica. Il tempo del cammino è il più prezioso. La bellezza dell’incontro con Gesù negli altri è “l’esperienza viva di quanto il viaggio sia a volte più importante della sua destinazione”
(“Giuseppe siamo noi” di J. Dotti e Don M. Aldegani).

Elisabetta

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