Tu mi scruti e mi conosci…. e mi permetti di conoscerti..un po’ di più!

   Tu mi scruti e mi conosci…. e mi permetti di conoscerti..un po’ di  più!

 

Da martedì 30 a domenica 4 febbraio al seminario di Faenza ho partecipato alla settimana comunitaria per ragazze dal titolo “Tu mi scruti e mi conosci”.

Quando ho deciso di iscrivermi non ci ho pensato molto, non ho neanche guardato particolarmente l’agenda  per vedere se si incastrava con gli altri impegni, ma ascoltando quella vocina che mi diceva: “Marghi approfittane, prenditi un momento di calma dal solito tram tram!”, l’ho fatto.

Infatti era già da un po’ di tempo che mi ero accorta che correndo da una parte all’altra, le mie giornate non le vivevo più, ma le passavo rincorrendo ogni minuto: tutto lo stavo facevo per routine perdendo di vista i motivi per cui assolvevo ai miei impegni quotidiani. Inoltre non mi ritagliavo da tempo momenti di riflessione con me stessa e con Dio.

Così ho deciso di partecipare a quella esperienza per ricominciare a vivere con gusto diverso le mie giornate.

Effettivamente mi ero creata molte aspettative rispetto a questa settimana, che alla fine non mi ha deluso: infatti è stata una boccata d’aria che ha ridimensionato la mia quotidianità, mi ha permesso di pensare  e condividere con altre ragazze il risultato delle mie riflessioni, mi ha dato la possibilità di stare in ascolto ed entrare in rapporto con Dio tramite l’adorazione.

È diventata un pit stop rigenerante grazie alle altre ragazze che avevano la mia stessa voglia di vivere a pieno la proposta; grazie ai momenti di comunione durante gli incontri, i pasti e le serate; grazie ai tempi di riflessione personale; ma più che altro grazie alla conoscenza della figura di Maria. Infatti l’esperienza era dedicata a questa donna che molto spesso si dà per scontata ma che invece ha sempre qualcosa di nuovo da darci e insegnarci.

Ad esempio non mi ero mai accorta del fatto che Maria in tutto il Vangelo si esprime a parole solo quattro volte. Questa è la dimostrazione che Maria è un personaggio da scoprire e che nel frattempo aiuta a scoprirsi.

Per poterla conoscere, ogni giorno leggevamo un testo del Vangelo su di lei ed eravamo invitate a lasciarci interpellare da quelle parole trovando durante la giornata momenti di riflessione personale per pensare al tema, partendo anche dalla lettura di commenti di altri testimoni come don Tonino Bello e suor Diana Presepi.  Inoltre ci facevamo aiutare anche dalla riflessione giornaliera di suor Nadia sul testo del Vangelo, che ci permetteva di cogliere alcuni aspetti che con una lettura frettolosa è facile trascurare. Dopodiché nel pomeriggio ci dividevamo in due gruppi per poter condividere le riflessioni della giornata, e per me questo era il momento più bello perché avevamo la possibilità di confrontarci e scambiarci pensieri e parole.

Da queste attività ho imparato veramente tante cose, fra cui rivalutare il silenzio come occasione per ascoltarsi e ascoltare la Sua presenza;  ho imparato ad apprezzare il bello in ogni giornata, cercando di cancellare dal mio vocabolario la parola “banale”. Inoltre ho capito che, come fa Maria per raggiungere Elisabetta, bisogna andare “di fretta” verso gli altri per anticiparli negli incontri di pace e perdono.

Ero partita un po’ titubante non sapendo quali fossero le partecipanti e come fosse organizzata l’esperienza, ma ancora adesso a distanza di alcune settimane, sono contentissima di aver partecipato perché mi ha dato la possibilità di conoscere altre dodici ragazze in gamba con cui confrontarmi e di portare a casa diversi spunti su cui continuare a riflettere e a lavorare per renderli sempre più parte della mia vita.

Margherita Cappell